Come si calcola il rimborso per il ritardo aereo

La maggior parte dei passeggeri, ormai, è a conoscenza del fatto che in caso di ritardo aereo superiore alle tre ore, si avrà diritto a richiedere un indennizzo alla compagnia aerea che ha causato il disagio aereo. La domanda che spesso ci viene posta è: come si fa a calcolare il rimborso per un ritardo aereo?
Il calcolo del ritardo aereo, finalizzato al riconoscimento della compensazione pecuniaria, viene effettuato basandosi sulle indicazioni degli articoli 6 e 7 del Regolamento Ce 261/04. All’articolo 7, infatti, è previsto che nell’ipotesi in cui venga riconosciuto l’indennizzo, la sua entità dovrà essere calcolata sulla base della distanza del volo e, quindi, pari a:

250 euroPer voli che copriranno una distanza inferiore a 1.500 km
400 euroPer i voli che copriranno una distanza compresa tra 1.500 km e 3.500 km
600 euroPer i voli che copriranno una distanza superiore a 3.500 km

Molti passeggeri ci chiedono anche se gli importi indicati in tabella, sono “fissi”, ovvero che non sia in alcun modo possibile richiedere un risarcimento supplementare.
La risposta è che tali importi non sono fissi e che, se ci dovessero essere danni di natura patrimoniale causati dal ritardo, questi potranno essere suscettibili di separata valutazione economica. Quello che conta in questo caso è che siano sufficientemente provati. Ad esempio, in caso di ritardo di entità tale da non permette il godimento di una notte in hotel, già pagato, producendo ricevuta di pagamento, si avrà diritto al rimborso della somma ivi contenuta, oltre al riconoscimento della compensazione pecuniaria.
Con riferimento al metodo di calcolo utilizzato per definire l’entità dell’indennizzo, è oggetto di discussione il fatto che, magari, sarebbe meglio computare il risarcimento sulla base del ritardo subito, anziché sulla distanza. Pare poco logico, infatti, che abbia diritto ad un risarcimento superiore quel passeggero che ha subito un ritardo di poco più di tre ore, ma con una distanza prevista del volo superiore ai 3500 km, rispetto a quel passeggero che ha subito un ritardo, magari superiore alle 12 ore, ma con una distanza prevista del volo inferiore a 1500 km.

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